Sala 2

23) TITOLO: ALTARE DELLA CHIESA DELLA BEATA VERGINE DELLA GUARDIA

AUTORE: maestranze locali

DATAZIONE: 1719

MATERIALE: LEGNO INTAGLIATO, DORATO E DIPINTO

PROVENIENZA: Santuario dell’immacolata concezione di Maria detto della Guardia

DESCRIZIONE: Questo altare fu realizzato per inquadrare provvisoriamente l’immagine affrescata della Madonna del miracolo che diede luogo alla costruzione del Santuario. L’opera, ancora strettamente legata a canoni compositivi seicenteschi, presenta ai lati due colonne tortili culminanti in una terminazione superiore con doppio frontone spezzato. L’altare, interamente ricoperto da un ricco intaglio di racemi e piccole figure d’angelo, dimostra un maturo livello artistico del maestro intagliatore, reso più evidente dalla felice scelta cromatica basata sull’efficace contrasto fra il blu e l’oro.

24) TITOLO: MADONNA DEL LATTE (detta DELL’UCCELLINO)

AUTORE IGNOTO

DATAZIONE: XV SECOLO

MATERIALE: LEGNO DIPINTO E DORATO

PROVENIENZA: ALTARE LATERALE DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI S. NICOLA FINO AL 1681 POI CAPPELLETTA SUI MONTI IN LOCALITA’ “MISCERP”

DESCRIZIONE: L’opera rappresenta la Vergine incoronata, seduta in trono, che allatta il bambino che, con la manina si protende verso il seno. L’appellativo “dell’uccellino” si riferisce ad un uccellino di terracotto aggiunto in un secondo tempo nella mano sinistra della Madonna.

Probabilmente la scultura faceva parte di un altare ad intaglio con il contorno di altre statue, come suggerito dal trono con un lungo sedile.

La forma del volto dall’alta fronte, gli occhi spioventi, la corona svasata, il manto che si apre sui capelli, avvicinano questa statua alle tante repliche diffuse dall’inizio del ‘400 in poi in alcune regioni della Svizzera, della Francia e della Germania.

L’opera, giunta incompleta per la mancanza di parte del braccio destro del Bambino e e di quello sinistro della Vergine, è stata restaurata nel 2006 grazie al contributo della Regione Piemonte.

25) TITOLO: S. ANTONIO ABATE

AUTORE: IGNOTO

DATAZIONE: FINE XIV – INIZIO XV secolo

MATERIALE: LEGNO ORIGINARIAMENTE DIPINTO

PROVENIENZA: CHIESA PARROCCHIALE, SUCCESSIVAMENTE CAPPELLETTA DI CASALECCHIO

DESCRIZIONE: La statua, originariamente policroma, come è ancora possibile notare da alcune tracce di colore nelle poieghe latgerali della veste e sulla parte destra del collo, è ricavata da un grosso tronco d’albero ed è cava sul retro. Rappresenta a grandezza naturale S. Antonio Abate, primo patrono della comunità walser di Ornavasso, in atto benedicente, coperto da una veste ricca di panneggi a scannellature parallele. Colpisce la ricercatezza del volto da cui traspare una grande maestosità.

Fino al 1954 era impressa sull’opera la data 1220 ma tale datazione fu considerata errata da successive ricerche che hanno collocato la scultura, confrontandone stile ed epoca, intorno al XV secolo. Fra tutte quelle presenti al Museo, questa è l’opera più antica.

26) TITOLO: ANGELI

AUTORE. IGNOTO

DATAZIONE: XVIII SECOLO

MATERIALE: MARMO

PROVENIENZA: CHIESA PARROCCHIALE DI SAN NICOLA

DESCRIZIONE:Le due sculture ornavano l’altare maggiore della Chiesa Parrocchiale che fu costruito nel 1787 utilizzando parte delle precedenti decorazioni seicentesche. L’inventario del 1618 riporta infatti che agli angoli dell’altare c’erano quattro angioletti con due più grandi “oranti” posti in basso al gradino dell’altare.

Trafugati nel 1987 furono successivamente ritrovati.

27) TITOLO: ANGELI CRUCIFERI

AUTORE. IGNORO

DATAZIONE: XVII SECOLO

MATERIALE: LEGNO POLICROMO

PROVENIENZA: SANTUARIO B.V. DELLA GUARDIA

DESCRIZIONE: I due angeli rappresentanti in volo, coperti da un drappo svolazzante, nell’atto di sostenere il Crocifisso (mancante). Uno ha il volto rivolto in alto a contemplare la croce, mentre l’altro si rivolge agli spettatori indicandola. l

28) TITOLO: CARTAGLORIA

AUTORE. IGNOTO

DATAZIONE: FINE XIV SECOLO (dopo Concilio di Trento 1545 1563)

MATERIALE: CARTA E METALLO

PROVENIENZA: CHIESA PARROCCHIALE DI S. NICOLA

DESCRIZIONE: Sono tre tabelle che erano poste sull’altare, una al centro e due ai lati. Riportano alcune orazioni del Messale che dovevano essere recitate solo dal Sacerdote mentre era rivolto all’altare stesso, senza spostare il Messale.

Originariamente era prevista solo la cartagloria centrale che conteneva la preghiera del Gloria in Excelsis Deo (da qui il nome). Il loro uso fu reso inutile dalle modifiche al rito della Messa dopo il Concilio Vaticano II.

29) TITOLO: NOVARA SEU DE ECCLESIA NOVARENSIS, LIBRI DUO, PRIMIS DE LOCI, ALTER DE EPISCOPIS

AUTORE: Vescovo di Novara CARLO BASCAPE’ (al secolo Giovanni Francesco Bascapè n. 1550 – m. 1615)

DATAZIONE: 1612

MATERIALE: libro

PROVENIENZA: Archivio Parrocchiale

DESCRIZIONE: Carlo Bascapè fu Vescovo di Novara dal 1593 fino alla sua morte avvenuta nel 1615. Il suo episcopato portò un profondo rinnovamento religioso ispirato alla spiritualità del dopo Concilio di Trento e alla figura di San Carlo Borromeo. Numerose furono le visite pastorali da lui effettuate in tutta la Diocesi dalle quali maturò una profonda conoscenza del territorio che descrisse dettagliatamente in questo libro. (Il libro è esposto aperto sulla pagina che descrive Ornavasso)

30) TITOLO: MESSALE

AUTORE: Martino Bonacina

DATAZIONE: 1623

MATERIALE: libro

PROVENIENZA: archivio parrocchiale

DESCRIZIONE: Martino Bonacina, teologo, nacque Milano attorno al 1585 e nel 1608 entrò tra gli oblati, insegnando poi diritto canonico e civile nel seminario milanese che risentiva ancora dellinfluenza rinnovativa di Carlo Borromeo. Nei suoi scritti affrontò materie di importanza dottrinale ed istituzionale dopo la Riforma . Questo libro fa parte dell’Opera Omnia che comprende trattati il De Sacramentis in genere ed il De Matrimonii Sacramento.

31) TITOLO: MOBILE SACRESTIA

AUTORE. maestranze locali

DATAZIONE: XVI SECOLO

MATERIALE: LEGNO

PROVENIENZA: Santuario dell’immacolata concezione di maria detto della guardia

DESCRIZIONE: Il mobile, di pregevole fattura nella sua semplicità, faceva parte dell’arredo della sacrestia. la parte superiore a due spioventi è costituita da n° 11 scomparti, di diverse dimensioni, fatte ad hoc sulla base delle varie misure delle suppellettili e degli arredi sacri che vi andavano riposti.

La parte inferiore, a cassetti, era utilizzata per contenere i paramenti sacri.

32) TITOLO: BUSTI RELIQUIARI

AUTORE: GIULIO GUALIO

DATAZIONE: SECONDA META’ DEL XVII SECOLO

MATERIALE: LEGNO CON DECORAZIONI IN ORO E PIGMENTO

PROVENIENZA: CHIESA B.V. DELLA GUARDIA

DESCRIZIONE: I quattro busti reliquiari, due femminili e due maschili, di finissima fattura hanno una base costituita da quattro piedini a forma di ricciolo, da cui si innesta uno spazio cuoriforme, contornato da una elaborata cornice, ove si conservavano le reliquie.

Le figure femminili terminano all’altezza delle spalle, mentre le maschili comprendono anche parte dell’avambraccio.

I soggetti, pur essendo di invenzione, denotano una accurata ricerca ritrattistica condotta osservando soggetti reali senza tralasciare una scrupolosa indagine caratteriale.

 

Scheda: Sala 2

Sheet: Room 2

Blatt: Sal 2