33) TITOLO: GRAZIA RICEVUTA – ALLUVIONE ORNAVASSO 1839
AUTORE: ignoto
DATAZIONE: 1839
MATERIALE: OLIO SU TELA
PROVENIENZA: CHIESA MADONNA DEL BODEN
DESCRIZIONE: Il quadro, commissionato da Brusa Nicolao, Organista, per Grazia Ricevuta in occasione di una disastrosa alluvione. All’imbrunire del 5 ottobre 1839 il torrente S. Carlo, ingrossato dalle piogge, straripò impetuosamente sul paese. Fortunatamente dalla montagna, ai piedi del Boden, si staccò una grossa frana che bloccò momentaneamente il passaggio dell’acqua. Il fragore provocato dalla frana mise in allerta gli abitanti che, accortisi del pericolo incombente, si rifugiarono sulle montagne mettendosi tutti in salvo. L’inondazione che seguì fu di tali proporzioni che rase al suolo parecchi edifici del paese, dissotterrando persino le ossa dei cadaveri del vecchio cimitero.
Il quadro riproduce, con estrema precisione di particolari, la situazione del paese dopo il disastro. Si riconoscono molti edifici tuttora esistenti ed anche alcuni ormai scomparsi (Ottagono dei Visconti e Rotonda del Crocifisso).
Nel cielo campeggia la figura della Vergine Immacolata, così come descritta nelle apparizioni di Lourdes.
34) TITOLO: SANTA TERESA D’AVILA
AUTORE: IGNOTO
DATAZIONE: (?)
MATERIALE: OLIO SU TELA
PROVENIENZA: CASA PARROCCHIALE
DESCRIZIONE: Il quadro raffigura Santa Teresa d’Avila, con il saio delle carmelitane, nell’atto di scrivere. Sopra di lei la colomba dello Spirito Santo fonte di ogni sua ispirazione.
Santa Teresa nacque ad Avila nel 1515, fu donna di eccezionali talenti di mente e di cuore. Unì all’alta contemplazione un’intensa attività di riformatrice dell’Ordine carmelitano e, nello spirito del Concilio di Trento, contribuì anche al rinnovamento dell’intera comunità ecclesiale. Fu autrice di molti libri ispirati alle sue esperienze di fede. Morì nel 1582. Paolo VI, nel 1970, la proclamò Dottore della Chiesa.
35) TITOLO: SANTA MARTA
AUTORE: IGNOTO
DATAZIONE: secolo xvi
MATERIALE:legno di tiglio dipinto e dorato – la base del piedistallo e’ in legno di pioppo
PROVENIENZA: ORATORIO DI SANTA MARTA (CRIPTA CHIESA PARROCCHIALE DI S. NICOLA)
DESCRIZIONE: Santa Marta, benedicente, si erge su un piedistallo modellato a volute, con racemi, frutta e un putto centrale. La statua, policroma e dorata, è realizzata in legno pieno ed è composta da due pezzi uniti verticalmente dalla spalla sinistra fino al bordo del mantello. Un accurato restauro, conclusosi nel 2010, ha ridato alla statua il suo antico splendore. Ad opera del laboratorio di tessuti di Brera, è stata recuperata anche la cinquecentesca fettuccia ricamata che regge il secchiello.
Santa Marta è citata nei Vangeli in tre occasioni: due volte quando invita Gesù a casa sua e la terza in occasione della resurrezione del fratello Lazzaro.
Santa Marta è raffigurata secondo l’iconografia classica in abiti monacali. Nella mano destra regge l’aspersorio e nella sinistra il secchiello dell’acqua santa, unici strumenti che, secondo la tradizione, usò per rendere mansueto Tarasca, un drago terribile che seminava terrore e morte nella città di Tarascona, e che dopo l’incontro con la Santa diventò mansueto come un cagnolino.
36) TITOLO: PROGETTO ORIGINALE CHIESA BEATA VERGINE DELLA GUARDIA
AUTORE: ATTILIO ARRIGONI (INGEGNERE E ARCHITETTO 1640-1704)
DATAZIONE: 1674
MATERIALE: CARTA SU LEGNO
PROVENIENZA: archivio parrocchiale
descrizione: Disegni progettuali originali datati 1674, con annotazioni in calce dell’architetto Attilio Arrigoni.
Prevedevano la realizzazione di un grandioso santuario a croce greca con cupola ottagonale, progetto che nel tempo si è dovuto notevolmente ridimensionare per mancanza dei fondi necessari.
Prima dell’edificazione della Chiesa sul luogo (detto “La Guardia” per la presenza dii un’antica torre di segnalazione risalente ai primi anni del XIV sec.) esisteva una cappelletta dedicata alla Vergine. In seguito a numerosi fatti miracolosi venne costruito prima un oratorio e poi questa grande Chiesa che non fu mai completata. L’interno meraviglia per la notevole spazialità e la luminosità conferitagli dalle grandi finestre aperte su tutti i lati dell’edificio.
37) TITOLO: COPIA PROGETTO ORIGINALE CHIESA BEATA VERGINE DELLA GUARDIA
AUTORE: Architetto Paolo Cesa Bianchi (Milano 29/11/1840 – 3/01/1920)
DATAZIONE: 1893
MATERIALE: CARTA
PROVENIENZA: ARCHIVIO PARROCCHIALE
DESCRIZIONE: L’Architetto Paolo Cesa Bianchi, dottore in matematica e ingegnere civile, conseguì la laurea dopo un’intensa attività patriottica che lo portò come volontario alla seconda spedizione in Sicilia nel 1860 e alla successiva campagna del 1866. Appartenente ad un’antica famiglia milanese i cui membri, dal 1850 ad oggi, sono stati importanti ingegneri, architetti, medici e avvocati, nella sua lunga carriera, oltre alla progettazione di numerosi edifici civili e religiosi, prestò attenta cura e dedizione al restauro di alcune Chiese milanesi, fra le quali quelle di San Babila e di San Raffaele.
Dal 1877 e per oltre quarant’anni, ricoprì la carica di “ingegnere-architetto della Fabbrica del duomo di Milano”. Nel 1912 fu nominato ”membro consigliere e architetto onorario” del Consiglio stesso.
In quegli ebbe l’occasione di ammirare la Chiesa della Guardia e, con lungimirante intuizione, allo scopo di conservarli nel tempo, decise di redigere una copia dei progetti originali dell’architetto Arrigoni.
BIBLIOTECA PARROCCHIALE
Sul lato sinistro della parete è conservata la Biblioteca Parrocchiale composta da circa mille volumi, molti dei quali provenienti dalla biblioteca privata di Don Giovanni Cracchi, che fu parroco ad Ornavasso dal 1850 al 1903.
I volumi, alcuni dei quali risalenti al 1500, oltre che di argomenti sacri e di teologia, trattano anche di Storia Locale, Scienze e Filosofia. Tra i testi sacri vi è la voluminosa opera del Bescapè “Novaria seu de Ecclesia novariensis, libri duo, primis de loci, alter de episcopis” risalente al 1612.
Vi è inoltre una “Biblia Sacra” del 1500 donata, il 15 ottobre 1841, dalla duchessa vedova Visconti di Modrone alla Parrocchia di Ornavasso.
Recentemenrte si sono aggiunte le raccolte ordinate di alcune annate di giornali locali.
ARCHIVIO PARROCCHIALE
Sul lato destro è conservato l’archivio parrocchiale che comprende documenti e registri dal 1510 ai giorni nostri.
In particolare tra i documenti troviamo quelli inerenti le Chiese del Paese, le visite pastorali effettuate dai Vescovi dal 1712 in poi, i registri degli inventari dal 1618 in poi, i Bollettini del Santuario del Boden e della Parrocchia fino ai giorni nostri.
Fra i registri sono conservati: Il Liber Baptizatorum dal 1656; Il Liber Matrimoniorum dal 1605; Il Liber Defuntorum dal 1593; Il liber Ligatorum dal 1692; Lo Status Animorum dal 1666. Inolte vi sono vari registri dei Santuari e delle Confraternite.